Kalpa Imperial, di Angélica Gorodischer

Autore: Angélica Gorodischer
Titolo: Kalpa Imperial
Editore: Rina Edizioni
Traduzione: Giulia Zavagna
pp. 344 Euro 18,00

di Modestina Cedola

Pubblicato per la prima volta, in due volumi, tra il 1983 e il 1984 e tradotto poi in lingua inglese da Ursula K. Le Guin nel 2003, arriva anche in Italia Kalpa Imperial. Il più grande Impero mai esistito di Angelica Gorodischer, grazie alla casa editrice Rina Edizioni. Tradotto da Giulia Zavagna e con la prefazione di Loris Tassi “Kalpa Imperial” è il quarto volume della collana Água Viva curata da Luciano Funetta.
Undici storie e un Impero da raccontare. Di palazzi, segreti, protocolli, battaglie, cantastorie, principi, imperatrici, guerrieri e maghi. La lotta per il predominio, le scelte per il futuro, l'ambizione di restare nella storia, una dinastia da portare avanti o da interrompere per sempre, la morte agognata o subita atrocemente. Il potere è il centro di tutto, tutti ne sono asserviti ognuno nel modo che più lo rispecchia. L'Imperatore è figura dominante. Il potere che irradia è quasi sempre solitario e personale. Città fatte costruire per un capriccio, palazzi enormi e vuoti. Una vita vissuta spesso in una sola stanza. È un potere che ammala e rende folli. Un potere da conquistare o riconquistare ad ogni modo con ogni mezzo.

 

Non ci furono mai tanti ministri, mai durarono così poco; mai morì tanta gente, mai tante donne rimasero incinte. Mai le strade furono così spopolate e così popolati gli accampamenti. Mai ci furono tante denunce, tante torture, tanta tristezza. E fu così per vent'anni.

 

Niente è come sembra in Kalpa Imperial. Descritta da tutti come un'opera di fantascienza cela il racconto della dittatura argentina durante il quale è stato scritto.

 

Ora che soffia un vento propizio, ora che sono finiti i giorni di incertezza e le notti di terrore, ora che non vi sono più accuse né persecuzioni né esecuzioni secrete, ora che il capriccio e la follia sono scomparsi dal cuore dell'Impero, ora che noi e i nostri figli non siamo più assoggettati alla cecità del potere.

 

Le atrocità dei potenti, le parole dei saggi, il buon governo dei ministri, il silenzio delle donne, le cospirazioni segrete. Ogni tassello della storia è necessario per ricordare. La memoria è esercizio essenziale nel libro della scrittrice argentina. Attraverso la parola le storie vengono tramandate affinché sia possibile costruire un futuro migliore. La parola come forma di resistenza al potere. Un potere su cui fare anche ironia per rendere evidente le falle : “E un capitanuccio non molto coraggioso ma niente affatto stupido ricevette l'ordine di un colonnello che l'aveva ricevuto da un ministro che aveva sentito la domanda dell'Imperatore...”
Parola antidoto anche contro la paura. Che è contagiosa. Paura che non accompagna solo chi viene governato ma anche chi governa. Gorodischer racconta di Imperatori indomiti e illuminati, di Imperatori meschini e assetati di controllo ma anche di Imperatori che sono spaventati dal loro stesso potere. Un campionario di possibili modi di governare. Il dominio presente o la gloria eterna? Conta nell'esercizio del potere immaginare come si verrà raccontati? Che Imperatore vuoi essere per il tuo popolo?

 Caldamente sostenuta da Ursula K. Le Guin, che lo definì un testo ricco e complesso, ferocemente immaginativo e imprevedibile, Kalpa Imperial vede tra i suoi ispiratori, per stessa ammissione della sua autrice, Hans Cristian Andersen, J.R.R. Tolkien e Italo Calvino. Angelica Gorodischer nata nel 1928 ha vissuto quasi per cento anni ed è ritenuta una delle voci più originali e influenti della letteratura latinoamericana.

 Le undici storie che compongono Kalpa Imperial sono racconti? Oppure sono undici capitoli della stessa storia? L'Impero di cui si racconta è lo stesso che si distrugge e ricrea? Oppure leggiamo ogni volta di un Impero diverso? Gorodischer sembra chiedere un'attenta partecipazione a chi la legge lasciandogli la possibilità di aggiungere i tasselli che mancano attingendo dalla propria fantasia, reiterando il meccanismo della storia dentro la storia. Atteggiamento che rende palese attraverso il narratore, presente in tutti i racconti tranne l'ultimo, che dialoga apertamente con il lettore incitandolo a guardare oltre, ora celando alcuni dettagli ora facendo ironia sulle sue capacità d'intuito.

 

Certo capirete, se ne siete in grado, che il mondo era cambiato.

Era un'insolenza, nel caso non ve ne foste accorti.

 

Sulla copertina scelta da Rina Edizioni una città che si specchia su se stessa pur apparendo diversa nel riflesso. Una città fatta di palazzi alti e serratissimi. Un luogo che sembra inaccessibile e cupo, dove non c'è spazio né via di scampo. Edifici alti: piramidi, torri, colonne che puntano al cielo e simboleggiano la grandezza degli uomini che le hanno costruite. In mezzo a queste due città una bocca di pietra che spalanca un passaggio buio. L'oscurità e il volto sulla porta incutono timore ma allo stesso tempo invitano ad entrare. C'è un universo oltre quel buio che aspetta solo di essere scoperto. Kalpa Imperial di Angelica Gorodischer assomiglia a una porta pronta a portarti in altri mondi.