TITOLO: Il mago e la morte
AUTORE: Hermann Burger

EDITORE: L’Orma TRADUZIONE: Luca Bongiovanni, Deborah Confortini, Pamela Gualberto, Leila Guerra, Daniela Lozza, Patrizia Ruth Pancaldi, Valeria Pasquali, Anna Ruchat

pp. 204 Euro: 21,00

«Hermann Burger è un magnifico pazzo, un eroe malato, un estremista del secondo Novecento.»
Emanuele Trevi

Portieri di notte che l’artrite rende insonni e quindi straordinariamente efficienti, poetesse in grado di mettere in rotta un’intera divisione corazzata, non-fumatrici militanti, ma soprattutto maghi e abilissimi prestigiatori abitano queste funamboliche Storie incredibili, infestate da fantasmi letterari e attraversate da echi musicali e persino scacchistiche.
Forse proprio nella forma breve – nell’apologo fulminante e umoristico, nella prosa di vertiginosa densità stilistica – Hermann Burger ha raggiunto i suoi esiti più felici e inconfutabili. Così, mentre nell’Eclissi della cascata di Badgastein evoca Schubert e i bagni termali per consegnarci pagine di una perfezione raggelante, in Ferrari humanum est tratteggia la deliziosa cronaca di un’escursione a bordo di un bolide che rimane in panne.
Questa antologia di tredici racconti – tra i più belli e stupefacenti del grande autore svizzero – è un elogio ironico e disperato dell’intelligenza e della complessità, fedele al credo di un «inguaribile appassionato di logica matematica» che ci pone uno spiazzante interrogativo: «Perché farla facile, se funziona anche difficile?».