TITOLO: Benedetto è il frutto
AUTORE: Rachel Ingalls

EDITORE: Adelphi TRADUZIONE: Giovanna Granato

pp. 274 Euro: 20,00

Leggendo Rachel Ingalls, abbiamo l’im­pressione di trovarci in un mondo in ap­parenza familiare, ma da cui qualcosa ci tiene separati – quasi avessimo varcato u­na pericolosa soglia invisibile e di colpo vedessimo tutto da un diverso emisfero –, o forse in un sogno, che al tempo stesso ci adesca e minaccia. Nei cinque lunghi rac­conti, o novelle esemplari, che compon­gono Benedetto è il frutto, incontreremo un frate gravido dell’arcangelo Gabriele – que­sta almeno è la versione che offre ai con­fratelli del monastero; il creatore di una bambola realissima che con la sua esube­ranza sessuale causerà sviluppi imprevedi­bili, mandando a gambe all’aria la vita fa­miliare dell’uomo; una coppia che viene invitata a una festa in campagna dove tut­to sembra normale e insieme spettrale, co­me sospeso, e che sulla via del ritorno an­drà incontro a un’inattesa calamità piovu­ta dal cielo; una donna in vacanza con il marito e in preda a una subdola mania che suscita domande sempre più angoscianti sul suo stato mentale; e, infine, avremo a che fare con le conseguenze assurde, allu­cinanti, quasi apocalittiche del furto di u­na pagnotta. In tutti e cinque affrontere­mo momenti, personaggi e situazioni fuo­ri da ogni norma, non soltanto letteraria: la migliore introduzione possibile all’uni­verso narrativo di Rachel Ingalls.