I bambini si rompono facilmente, di Silvia Vecchini

TITOLO: Il terzo tempio

AUTORE: Silvia Vecchini

EDITORE: Bompiani
PP. 80 Euro: 14,00

Mamme fragili che rischiano di sbriciolarsi, nonne arrabbiate e urlanti, adulti distratti o troppo accalorati che criticano, giudicano, sentenziano. Una bambina con una coda di sirena che stupisce la spiaggia per le ragioni sbagliate; una bambina che non parla e che i grandi cercano di estrarre dal suo silenzio ricattandola con mille tentazioni; un bambino che pesca nel lago, aspettando con pazienza di catturare il pesce più bello di tutti, che forse pesce non è; un bambino agitato dall’arrivo di un fratellino nella nuova famiglia del padre e poi capace di comporre una nuova serenità, se solo fosse vero; un bambino che si ostina a voler trovare rifugio in cima a un armadio, in ricordo di una traversata in cui qualcuno l’ha issato in alto perché la calca degli adulti compressi dentro la stiva non lo schiacciasse. I bambini di Silvia Vecchini sono così: rischiano di rompersi, forse si sono già rotti, ma qualche volta sono così forti e precisi da saper aggiustare i grandi in pericolo, e da aggiustarsi da soli. Con la precisione della prosa e lo slancio della poesia, che aveva già mescolato in Prima che sia notte, l’autrice racconta bambini veri alle prese con situazioni più grandi di loro. Qualche volta ne escono incrinati, però vinti mai.

Il terzo tempio, di Abraham B. Yehoshua

TITOLO: Il terzo tempio

AUTORE: Abraham B. Yehoshua TRADUZIONE: Sarah Parenzo

EDITORE: Einaudi
PP.
96 Euro: 14,00

Ingannando la giovane Esther Azoulay, guidandola verso una conversione non necessaria, il rabbino Eliahu Modiano ha sabotato il suo progetto di matrimonio con David Mashiah. Secondo le norme del diritto ebraico, proprio a causa di questa conversione, la loro unione è proibita e i loro figli non sarebbero ammessi con il padre al servizio sacerdotale nel Terzo Tempio. Benché la tradizione ebraica ortodossa preveda che il Terzo Tempio sorga in corrispondenza di quello precedente distrutto dai Romani nel 70 d.C., ovvero sull’attuale spianata delle moschee, Esther, donna, straniera e convertita, sottopone al Tribunale un’idea sorprendente che potrebbe cambiare le sorti d’Israele prima ancora delle proprie: «Fuori dalle mura della città vecchia, modesto, umile, tra la Tomba di Assalonne e la valle della Geenna. Un Tempio che non interferisce né minaccia con la sua architettura nessun altro luogo santo. Seppur modesto, questo Tempio assumerà un ruolo drammatico e rivoluzionario». Una proposta che salverebbe il suo matrimonio, e che nasconde un profondo messaggio di pace per uscire dalla spirale di violenza che insanguina quella terra. Fino alla fine Abraham Yehoshua ha sognato che arrivasse quel momento, il momento della pace: una pace attesa e desiderata come la venuta di un nuovo Messia.

Vite minuscole, di Pierre Michon

TITOLO: Vite minuscole

AUTORE: Pierre Michon TRADUZIONE: Leopoldo Carra

EDITORE: Adelphi
PP.204 Euro 12,00

«Il titolo di questo breve capolavoro è sbagliato, è forse l’unico difetto di questo incredibile narrare nell’ombra. Quelle vite che presto riaffondano nel buio – come ogni vita, del resto – possiedono qualcosa di raro, la grandezza. Grandezza del tempo che inghiotte, delle oscure file di antenati che riemergono per poi riscomparire, alberi alti nel vento e marciti nella terra in cui cadono come altisonanti eroi omerici, grandi estati e gelidi inverni, silenzi intorno alla tavola e bevute all’osteria, in cui il vino diventa presto sudore che si mescola a quello del lavoro nei campi, folate che sopravvivono a coloro che investono. Personaggi indimenticabili nel breve bagliore in cui appaiono nella narrazione come un volto appare per un momento nella luce della lanterna che illumina la stanza contadina. Generazioni si confondono, nel trapassare di volti, sorrisi e solitudini ognuna tuttavia stagliata per sempre, unica e insostituibile. Si cade nel buio come nell’incomprensibile mano di Dio; in ogni istante, dice un passo memorabile, comincia il passato e il futuro tutto distrugge».

Terra dei grandi numeri, di Te-Ping Chen

TITOLO: Terra dei grandi numeri

AUTORE: Te-Ping Chen

EDITORE: Racconti Edizioni TRADUZIONE: Milena Sanfilippo
PP.236 Euro 18,00


È un normale giorno di mercato quando in un villaggio anonimo e millenario irrompe il qiguo, un frutto dolcissimo che prima delizia tutti infondendo ottimismo e poi li strazia, facendo riemergere i drammi e le bugie di un passato collettivo mai davvero espiato. Come quello di Bayi, che in fuga da un ex tossico prova a rifarsi una vita in una città dove i bollettini quotidiani esortano al buonumore mentre i contestatori vengono fatti sparire. Nella nuova Cina il riscatto sembra mescolarsi inevitabilmente all’illusione, soprattutto personale: Cao Cao si arrabatta fra gli scarti del paese per costruire una macchina volante e ingraziarsi finalmente un disinteressato funzionario del Partito comunista; Zhu Feng punta tutto sugli indici del mercato azionario, smarrendo se stesso. Sono parabole individuali di un popolo proverbialmente compatto e contraddittorio, come i pendolari della stazione di Gubeikou, costretti da un guasto alla linea a ridefinire una società in miniatura in cui alla libertà vengono preferite la disciplina e le promesse di un’intera nazione.

Al cuore di questi dieci racconti ci sono personaggi teneri, bizzarri, talvolta inquietanti e spesso molto soli, persi nei grandi numeri della loro terra e forse uniti da un anelito di rivalsa che non è solo economica o sociale ma riguarda lo scarto tra generazioni, il tentativo di costruirsi un’identità fra ingerenze governative e nuovi modelli culturali – come a voler trovare il centro di una condizione esistenziale che appare sempre in bilico. Alternando favole cupe a storie più realistiche e taglienti, Te-Ping Chen ci restituisce un ritratto della Cina, e della diaspora negli Stati Uniti, tanto delicato quanto impietoso.

L’inferno delle ragazze, di Yumeno Kyusaku

TITOLO: L’inferno delle ragazze

AUTORE: Yumeno Kyusaku

EDITORE: Elliot TRADUZIONE: Isabella Dionisio
PP.256 Euro 18,00

Yuriko, affascinante manipolatrice; Tomiko, combattuta tra la sete di vendetta e l’amore; Utae, pronta a tutto pur di punire chi l’ha ferita: giovani donne indecifrabili in un mondo inquietante, un “inferno” a tratti grottesco dove dominano sotterfugi e inganni e in cui è arduo distinguere tra verità e bugia. Sono loro le protagoniste intorno alle quali ruotano tre racconti thriller dai dialoghi dirompenti ambientati nel Giappone degli anni Trenta del Novecento. L’autore, Yumeno Kyusaku, figura di culto in Giappone, viene oggi riscoperto in Occidente e accostato a Kafka e a Poe per le trame enigmatiche immerse in atmosfere oscure, per i continui richiami onirici, per le sue storie di profondo valore letterario in cui il vero protagonista è l’intricato mistero della mente umana.

La mia Monticello, di Jocelyn Nicole Johnson

TITOLO: La mia Monticello

AUTORE: Jocelyn Nicole Johnson

EDITORE: Bompiani TRADUZIONE: Leonardo Taiuti
PP.240 Euro 17,00


Blackout e tempeste scuotono gli Stati Uniti in un futuro molto vicino e molto possibile. Il quartiere di First Street a Charlottesville è preso d’assedio da una banda di suprematisti bianchi. Le case si svuotano, e una piccola comunità di famiglie e amici più qualche estraneo fugge dalla città su un bus abbandonato per trovare rifugio a Monticello, la residenza di Thomas Jefferson: il terzo presidente degli Stati Uniti, considerato uno dei padri della nazione, autore della Dichiarazione d’indipendenza, pur imbevuto di idee illuministe e progressiste non prese mai posizione contro lo schiavismo, ebbe schiavi nella sua tenuta e da una di loro, Sally Hemings, sorellastra della moglie, ebbe dei figli. Da’Naisha Love, la giovane che prende in qualche modo la guida del manipolo di fuggiaschi, è una discendente di Sally, e dunque di Jefferson. Ed è come se in qualche modo il cerchio si chiudesse quando la dimora del presidente si trasforma da museo a casa d’accoglienza reclamata, in un singolare ribaltamento che è anche una riappropriazione, oppure semplicemente la sola cosa da fare: sono diciannove giorni di paura e speranza, di colloquio coi fantasmi e ricerca di una piccola pace temporanea, quelli che Da’Naisha e gli altri vivono aspettando il peggio e cercando di sperare in un meglio possibile. Una narrazione serrata e commovente, raccontata da una voce aggraziata e coraggiosa, che ci consegna una potente visione di resistenza. Completa il libro una serie di racconti imperniati sull’essere neri nell’America di oggi: migranti, intellettuali, donne sole, tutti impegnati a cercare ciò che viene loro negato, una casa che sia luogo fisico e luogo dell’anima.

Bestiario selvatico, di Massimo Zamboni

TITOLO: Bestiario selvatico, appunti sul ritorno e sugli intrusi

AUTORE: Massimo Zamboni

EDITORE: La Nave di Teseo
PP.180 Euro 18,00

Gli esseri umani hanno vissuto da sempre fianco a fianco con gli animali. Con alcuni, addirittura, conviviamo da millenni. Al contrario, da quando la nostra società si è fatta più cittadina e industriale, abbiamo quasi perso il contatto con quelli che chiamiamo selvatici. Della loro presenza, anche quando frequentiamo gli stessi spazi, spesso nemmeno ci accorgiamo. Il mondo che popolano, però, è anche il nostro e l’influenza dell’uomo sull’ambiente che lo circonda ha portato a cambiamenti enormi, anche per quegli animali che, all’uomo, sfuggono.
Anche nel nostro territorio possiamo trovare innumerevoli animali alloctoni, ossia intrusi, inseritisi più o meno a forza in un ambiente che non era il loro con conseguenze diverse e imprevedibili sull’ecosistema, ma anche sull’economia di interi paesi e regioni. Oltre a questo sperimentiamo con sempre maggior evidenza una serie di ritorni inaspettati. Animali selvatici che ritenevamo scomparsi per sempre dalle nostre parti sono tornati ad abitarle, approfittando dello spopolamento delle zone montane e rurali o adattandosi ai nuovi contesti.
In Bestiario selvatico Massimo Zamboni va alla ricerca di questi animali e degli uomini che con loro hanno a che fare. Li osserva e li racconta, aiutato dai disegni di Stefano Schiaparelli, con la passione del naturalista, l’occhio attento dell’artista e la penna del grande scrittore, trasformando le loro storie in una metafora del nostro vivere.

Un giorno di fuoco. Racconti del parentado, di Beppe Fenoglio

TITOLO: Un giorno di fuoco. Racconti del parentado

AUTORE: Beppe Fenoglio

EDITORE: Einaudi CURATELA: Dante Isella
PP. XXVI - 116 Euro 11,00

Nel 1963, a pochi mesi dalla morte di Fenoglio, esce per Garzanti Un giorno di fuoco: si tratta di un’opera composita, che aggiunge sette narrazioni ai sei «Racconti del parentado» che l’autore in un primo tempo avrebbe voluto raccogliere sotto questo titolo. Quest’edizione, fedele all’impostazione voluta da Fenoglio, pubblica esclusivamente quei sei racconti: Un giorno di fuoco, La sposa bambina, Ma il mio amore è Paco, Superino, Pioggia e la sposa e La novella dell’apprendista esattore. Sono storie in cui Fenoglio coniuga il radicamento nella propria terra, le Langhe, con uno spirito epico che solleva la materia a una sorta di rustica chanson de geste. Di qui la necessità, quasi, di raccontare le storie del parentado che aveva sentito ripetere sin da bambino; di qui l’impulso a trasformare i fatti di sangue e di follia, e l’incombere di destini già segnati, in metafore di un mondo in guerra, mai rappresentato direttamente ma colto attraverso le deformazioni (e il filtro comico) della tradizione orale. Basterebbero queste pagine a dire quale posto abbia conquistato Fenoglio nel panorama della narrativa italiana del dopoguerra.

Con una Nota introduttiva di Dante Isella, le schede ai singoli racconti e la cronologia della vita e delle opere.

Antiche fiabe francesi, di Sophie Ségur

TITOLO: Antiche fiabe francesi

AUTORE: Sophie Ségur

EDITORE: Elliot
TRADUZIONE: Yvonne Giunó
PP.128 Euro 22,00

La sfortunata principessa Biondina e le sue avventure nella foresta stregata; il piccolo Henri alle prese con il Corvo, il Gallo e la Ranocchia; la principessa Rosetta e il turbolento rientro nel castello paterno: sono le affascinanti fiabe della tradizione francese narrate dalla Contessa di Ségur, autrice classica popolarissima in Francia. In questa edizione vengono presentate per la prima volta ai lettori italiani insieme alle illustrazioni delicate e sognanti di Virginia Frances Sterrett, il cui stile dal forte impatto visivo è ispirato alla tradizione dell’Art Nouveau.

La tomba del crisantemo selvatico e altri racconti, di Itō Sachio

TITOLO: La tomba del crisantemo selvatico e altri racconti

AUTORE: Itō Sachio

EDITORE: Lindau
TRADUZIONE: Deborah Marra
PP.128 Euro 14,50

Nogiku no haka (La tomba del crisantemo selvatico), il lungo racconto che apre e dà il titolo a questa raccolta, è la prima opera in prosa di Itō Sachio. La voce dell’autore è però già matura, come dimostra l’apprezzamento espresso da Natsume Sōseki, che la giudicò spontanea, leggera, commovente, bella. Gli altri racconti condividono la stessa altissima qualità. La loro semplicità non deve trarre in inganno. Essi indagano i moti dell’animo umano da più angolazioni, per coglierne tutte le sfumature, senza trascurare punti di vista e sensibilità derivanti da esperienze ed età differenti. Ciò che in particolare preme all’autore è però il recupero della memoria, nel tentativo di conservare per sempre il passato, attualizzato in un eterno presente. La condizione di un animo, il sentire di una persona, si rivelano così universali. È il sentimento che si insinua come un germoglio nel cuore di Masao e Tamiko, i protagonisti di La tomba del crisantemo selvatico, oppure quello del bambino per la sua balia Omatsu, di cui ricorda il sorriso e la tenerezza (in La casa della balia), ed è anche quello dell’anziano agricoltore che ripercorre con nostalgia i fatti accaduti una mattina di molti anni prima (in La nipote). Come osserva la traduttrice nella postfazione, Itō «deve fissare quello che lui ha conosciuto e conosce prima di non riuscire più a vederlo, prima che i suoi occhi, deboli e malati fin da quando era giovane, smettano di funzionare. Così prima rievoca, poi rende presente, poi lo regala a noi, come un magnifico oggetto ben colorato e messo in bella vista in un luogo dove tutti lo possano godere».

TITOLO: Baci da 100 dollari

AUTORE: Kurt Vonnegut

EDITORE: Bompiani
TRADUZIONE: Vincenzo Mantovani
PP.224 Euro 13,00

Un ambizioso costruttore di strade, al comando di un esercito di macchinari pesanti, passa le giornate su modellini di treni. La vedova di un allevatore di maiali riceve strane lettere da un uomo sulle “dolci pene dello spirito”, ma cosa troverà quando dovrà incontrarlo? Una galleria di personaggi bizzarri che rivelano con umorismo tagliente il lato sordido e a un tempo generoso dello stile di vita americano. Scritte da Vonnegut all’inizio della carriera, queste storie sono una prova eccezionale di quella combinazione unica di osservazione e immaginazione che solo lui possiede. “Questi racconti si potrebbero chiamare trappole per topi,” scrive Dave Eggers nell’introduzione, “ed esistono per ingannare o tendere una trappola al lettore. Muovono il lettore lungo la storia, attraverso il suo complesso (ma non troppo complesso) meccanismo, fino alla fine, quando scatta la molla e il lettore resta in trappola.”

Notte al neon, di Joyce Carol Oates

TITOLO: Notte al neon

AUTORE: Joyce Carol Oates

EDITORE: Carbonio Editore
TRADUZIONE: Claudia Durastanti
PP.304 Euro 18,00

Una città fantasma, dove le automobili sfilano lente nel traffico come zombie; foglie d’autunno sparse sulla strada, un neon blu al tramonto, che avvolge di una luce soffusa una periferia desolata, i sensi allertati, l’ombra della morte che non sbiadisce mai, mani che si sfiorano, sorrisi nervosi, codardi.
In questa America terra di spettri evanescenti, dove non ci si conosce ma ci si riconosce, una donna cerca disperatamente la strada di casa, un predatore è a caccia della sua vittima, uno scrittore vaga in cerca di un soggetto, un’assassina ripercorre il suo passato, Marilyn Monroe rivive in un inquietante giocattolo di lusso…
Nella vibrante traduzione di Claudia Durastanti, nove racconti di suspense elettrizzanti e stranianti: storie di psiche spinte al limite che mostrano la magistrale capacità narrativa di una scrittrice divenuta ormai un’icona letteraria.
Un’esplorazione brutalmente onesta dell’identità americana che, dai sobborghi sperduti alle grandi metropoli, coinvolge vittime, criminali e assassini, gente incasellata in una vita banale e anime smarrite, ma soprattutto donne, con le loro angosce più profonde, la loro rabbia, il loro impeto di ribellione.

Racconti, di Katherine Mansfield

TITOLO: Racconti

AUTORE: Katherine Mansfield

EDITORE: Bur Rizzoli
CURATELA: Armanda Guiducci
PP.540 Euro 13,00


Illusi, grotteschi, patetici, disperati, i protagonisti dei racconti di Katherine Mansfield sono ognuno un frammento della personalità dell’autrice, riflesso di un’esistenza intensa e poco incline al compromesso. Neozelandese d’origine, libera e avida di vita, in Inghilterra Mansfield cerca la sua dimensione al di fuori dalla sfera domestica, in contatto con l’ambiente letterario della Londra di Joyce e Woolf. La sua scrittura anti ottocentesca ha il carattere della donna a cui appartiene: si serve di strutture inedite e di un linguaggio quasi cinematografico, da cui prendono forma storie acute, affilate, lampi di quotidianità appena tratteggiati eppure iconici, venati di un umorismo agrodolce che fotografa con acume il ritmo monotono delle giornate. Questo volume raccoglie i racconti composti tra il 1911 e il 1923, tra cui Una pensione tedesca, Felicità, e diversi altri testi della maturità artistica, testimoni della vivacità di questa maestra dell’indagine psicologica, che è riuscita a fissare la propria immagine sulla carta, in un’eterna competizione con la morte.

Storie di Natale, di Louisa May Alcott

TITOLO: Storie di Natale

AUTORE: Louisa May Alcott

EDITORE: Clichy
TRADUZIONE: Giovanni Maria Rossi, Francesca De Luca
PP.180 Euro 14,00

Dodici racconti, quasi tutti finora inediti in Italia, tratti dalla raccolta Lulu’s Library, una serie di storie per bambini scritte da Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole donne, nel 1885. Nate come favole della buonanotte per la nipotina, queste storie ebbero poi così tanto successo tra la bambina e i suoi amici che l’autrice decise di farne un libro: «Non avendo nient’altro da regalare quest’anno, le ho raccolte in un solo volume come dono di Natale». Ne emerge, come nella sua saga più celebre, un insieme di semplicità e di ricchezza di temi, un precorrere i tempi, anche politicamente, una capacità straordinaria di narrare e di trasmettere valori che al suo tempo erano assolutamente rivoluzionari. Un libro per bambini ma anche per genitori, e per chiunque voglia esplorare il mondo straordinario di una scrittrice che ancora oggi, dopo quasi due secoli, non cessa di stupirci e affascinarci.

Osservazione sulle faccende domestiche, di Lydia Davis

TITOLO: Osservazione sulle faccende domestiche

AUTORE: Lydia Davis
TRADUZIONE: Adelaide Cioni EDITORE: Mondadori
PP.300 Euro 20,00

Quando il Man Booker International Prize del 2013 fu assegnato a Lydia Davis, uno dei membri della giuria scrisse: "I suoi scritti spalancano le loro braccia leggere per abbracciare molti generi. Come classificarli? Dovremmo semplicemente concordare con la definizione ufficiale e chiamarli racconti? O forse miniature? Aneddoti? Saggi? Barzellette? Parabole? Favole? Testi? Aforismi? Preghiere, o forse letteratura sapienziale?". Anche questa volta le storie di Lydia Davis sono brevi, a volte brevissime: questo libro ne raccoglie più di un centinaio. In alcuni casi sono indagini sul caos provocato da banali interruzioni delle nostre routine; in altri prendono la forma di lettere di denuncia; oppure sono tratte dalla corrispondenza di Flaubert; o ispirate dai sogni dell'autore stesso, o dai sogni degli amici. In esse si possono trovare innumerevoli oggetti in tutto il loro perturbante mistero - zaini, targhette, tappeti, piselli congelati che vibrano di possibilità. A stupire, come sempre, è la potenza della sua prosa estremamente appuntita. Lydia Davis è un'osservatrice acuta, ora ironica o spiritosa ora struggente. Soprattutto, è sorprendente: scrive con coraggioso candore e sornione umorismo sul quotidiano, rivelando il misterioso, lo straniero, l'alienante e il piacevole all'interno dei modelli prevedibili della vita di tutti i giorni. E capace di mescolare il banale e il profondo in racconti esilaranti e inquietanti su ricordi dolorosi e indecisioni epiche, catturando abilmente il continuo ribollire della mente e la terribile arbitrarietà della vita. Poi, in mezzo a tutta questa agitazione e angoscia, la narratrice si dedica a guardare tre mucche serene in un campo vicino.

Le gesta di re Artù e dei suoi nobili cavalieri, di John Steinbeck

TITOLO: Le gesta di re Artù e dei suoi nobili cavalieri

AUTORE: John Steinbeck CURATELA: Luigi Sampietro

TRADUZIONE: Bruno Oddera EDITORE: Bompiani

PP.384 Euro 14,00

Cominciato nel 1956 e rimasto incompiuto alla morte dell’autore, questo libro è il tentativo di John Steinbeck di riscrivere, modernizzandolo nella lingua e nella forma, il classico della letteratura inglese del XV secolo Le Morte d’Arthur di Thomas Malory, che lo aveva affascinato fin da ragazzo. Queste sette storie del ciclo arturiano sono trasposte con nuova enfasi e passione e con tutta la forza cui ci ha abituati la narrativa dello scrittore americano, e riescono a conquistare i lettori che già amano Steinbeck come gli appassionati di mitologia cavalleresca.

Solo per i tuoi occhi, di Ian Fleming

TITOLO: Solo per i tuoi occhi

AUTORE: Ian Fleming TRADUZIONE: Massimo Bocchiola

EDITORE: Adelphi

PP.384 Euro 18,00

Per la prima volta Fleming si presenta a noi nelle vesti di scrittore di racconti: e le sorprese non mancano, anche se il protagonista di tutti e cinque i titoli è l’agente segreto che conosciamo bene. Incontreremo così Quantum of Solace, originale e degno omaggio a un venerato maestro della narrazione come Maugham; Bersaglio mobile, reso celebre dalla trasposizione cinematografica; e soprattutto Solo per i tuoi occhi, uno dei casi più singolari affrontati da 007, qui mano vendicatrice di M, il direttore del Secret Intelligence Service, e affiancato nell’impresa da una fanciulla armata di arco e frecce. Ma ci imbatteremo anche in un episodio inconsueto, che porterà James Bond a pesca sullo yacht di un miliardario sadico e brutale, con sviluppi tortuosi e un finale inaspettato. E quando in Risico lo invieranno in Italia a investigare su un presunto traffico di droga, dovrà sbrigarsela con la malavita nostrana. Un Bond, insomma, pronto a riconquistare tutti i suoi ammiratori.

Le ceneri della fenice e altri racconti, di Ubah Cristina Ali Farah

TITOLO: Le ceneri della fenice e altri racconti

AUTORE: UBAH CRISTINA ALI FARAH

EDITORE: hopefulmonster

PP. 148 Euro 20,00

C’è l’oceano. C’è il sicomoro e il giuggiolo. C’è la guerra. Ci sono le madri, le figlie. E c’è la habaryar, la madre piccola. C’è Mogadiscio, Roma, l’Europa sua e della storia africana. Il mondo di Ubah Cristina Ali Farah si dipana in uno spazio complesso e chiaramente contemporaneo, segnato però da profondissimi richiami a una sapienza antica e da una dimensione spesso, ma non sempre, onirica. La prima raccolta di racconti pubblicata in Italia comprende l’intero percorso letterario di Ubah Cristina Ali Farah, oltre a una serie di poesie e un testo teatrale inedito. La raffinatezza della sua lingua emerge potente, mostrando la caratura internazionale di una delle scrittrici italiane più interessanti del nostro panorama artistico.

Uscire dal mondo, di Edoardo Albinati

TITOLO: Uscire dal mondo

AUTORE: Edoardo Albinati

EDITORE: Rizzoli

PP. 176 Euro 17,00

È possibile vivere “fuori dal mondo”? Si tratta di un desiderio legittimo o di una condanna? Da una parte vorremmo essere lasciati finalmente in pace, ma al tempo stesso temiamo la solitudine come la peggiore delle infelicità. In queste pagine Edoardo Albinati prova a raccontare cosa accade quando ci rendiamo inaccessibili agli altri, oppure sono gli altri a confinarci su un’isola senza vie di fuga. La vita precipita in un pozzo per scelta, per errore o per destino, e niente tranne un miracolo sembra possa tirarci fuori. Un tema di estrema attualità, oggi che all’esclusione sociale si sono aggiunte quella autoimposta da chi decide di non uscire più da camera sua, e quella prodotta dalle campagne di abuso online.Un detenuto pazzerello, una ragazza afflitta da una misteriosa malattia, un artista misantropo sono i naufraghi al centro di queste tre novelle: ma a ben vedere, anche i personaggi intorno a loro vivono altrettanto struggenti forme di solitudine da cui cercano di evadere a ogni costo attraverso l’amore, la cura, la parola, la violenza. Albinati si muove con una scrittura esatta e inarrestabile dentro le ossessioni del nostro tempo, per far emergere sentimenti che riguardano tutti: la paura del giudizio altrui, il febbrile desiderio di essere compresi.

Il mattatoio, di Esteban Echeverrìa

TITOLO: Il mattatoio

AUTORE: Esteban Echeverría EDITORE: Elliot

A CURA DI: Alberto Montalto

PP. 48 Euro 6,00

Considerato il primo racconto realista argentino, Il mattatoio è ambientato all’inizio dell’Ottocento
nella periferia di Buenos Aires. L’opera – ascrivibile al genere del cuadro de costumbres, affine alla commedia goldoniana e al romanzo di costume di Balzac – prende le mosse da un diluvio scoppiato durante la Quaresima, che rende impossibile l’uso del mattatoio. Questo avvenimento mina l’economia della città portandola alla crisi, e offre l’occasione all’autore, tra i massimi esponenti del Romanticismo sudamericano, per una riflessione sulla società dell’epoca con sguardo critico verso le sue principali istituzioni, Stato e Chiesa. Una pietra miliare della narrativa sudamericana in una nuova traduzione.